Succo di mela

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In fondo al bicchiere intravedo il mio volto…vi era del succo e non certo del vino. Avrei voglia di “dire” ma non trovo l’ ascolto,…me ne torno al mio letto e mi metto supino.

Mi è rimasto negli occhi il mio viso offuscato da quel frutto spremuto e poi imbottigliato. Tante volte mi chiedo quale sia stato il suo viaggio: se trattato con cura o cresciuto nel sano.

Prima di berlo ne do un piccolo assaggio, nei tempi in cui siamo non credo sia strano! Il mercato del cibo non segue morale, e quei frutti a brevetto pur spesso fan male!

Un’ utenza globale dai grandi guadagni, che illude nel prezzo e nasconde gli inganni. Ma da bimbo, ricordo, eran tutti diversi! Pure tra loro non vi era una copia!

I loro colori a volte eran tersi, e se somiglianza vi era, si diceva “son sosia”! Standardizzata la mela ogni scoglio è varcato: se ne impacchetta milioni e si invade il mercato.

In bacheca le belle e imbottigliate le scarte, mentre quelle già marce le si mette da parte. Nella nuova catena al mercato rivolta, faranno volume e di noia…non molta!

Per un mal di pancino procurato ad un fesso, non ci si può mai fermare nella corsa al successo. (a.g.)

 

Pubblicato da eskander

Artista rivoluzionario povero in CANNA per scelta di vita.