Nell’ansia dei giorni che non sono certi
e nei suoni del tempo da sempre temuto,
volti di genti turbate dai venti
e untori di germi a cui porre il rifiuto.
Risvegli confusi da finte campane
e passi scanditi da fili di nebbia;
veleni diffusi nell’acqua e nel pane,
sorrisi stampati su volti di creta.
La luce confusa da scorie dell’uomo
si pone da ostaggio alla fine del coro.
L’ascolto del vento e le stelle del tempo
daranno il segnale del grande momento. (a.g.)