In un giorno in cui il cielo era chiaro,
con lo sguardo del bimbo sincero,
giocavo a pallone e scherzavo
con gli amici di cui andavo fiero.
C’ era chi mi credeva il più forte
e mi voleva con lui nella squadra;
si batteva a mio fianco alla morte
e non temeva bandiera avversaria.
Si lottava con tutte le forze,
nel rispetto dei nostri avversari;
tutte in campo le nostre risorse,
ma ogni tanto eran loro i più bravi.
Ora guardo a quei cari compagni,
che ritengo anche oggi i migliori:
le fatiche ed i nostri guadagni
depredati dalla banda ladroni.
Un sistema da sempre sbagliato,
contro il quale ci abbiamo provato:
ossa rotte e un futuro negato,
un destino che abbiamo cercato.
Ora c’è chi rinuncia alla lotta,
indebolito e magari ammalato,
ma l’istinto alla grande rivolta
ci riporta al cammino segnato. (a.g.)