18 mesi fa creammo e proponemmo la “rete territoriale di Resistenza“ su base regionale, invitando i cittadini all’organizzazione di comitati locali apartitici, non funzionali al Sistema e difficilmente strumentalizzabili dai vari leader autoproclamati e relative organizzazioni politiche.

Il primo gruppo di Resistenza nacque a Udine, poi a Trieste e, quindi, un po’ in tutta Italia. Moltissime altre realtà sono nate con il medesimo spirito pur ignorando l’esistenza delle altre, agendo autonomamente per quanto ambissero ad un “coordinamento nazionale” che sarebbe importantissimo ma, in realtà, non è mai nato.
Il 24 luglio 2021, un ragazzo di 27 anni lanciò la proposta di scendere contemporaneamente in 100 diverse piazze italiane. Tanti si misero a supporto di questa iniziativa e l’unione nell’azione di contrasto all’introduzione del passaporto sanitario fece sì che la fiamma della speranza divampasse sino all’apice raggiunto ieri, sabato 23 ottobre 2021.

Non riusciamo nemmeno a contare le centinaia di migliaia di persone che hanno manifestato pacificamente e con lucida determinazione la propria volontà di liberarsi dall’inconfutabile dittatura di cui ci vogliono rendere vittime. Ora sono sempre più numerosi gli episodi di millanteria dei meriti, mistificazioni della realtà, strumentalizzazione delle piazze. A proposito di Trieste, ad esempio,

possiamo dire che alcune categorie di lavoratori non si erano esposte prima di questo evento epocale di alcune settimane fa:https://fb.watch/8R0BcP7l0z/, così come non ricordiamo grandi partecipazioni prima di questo splendido evento risalente al 16 maggio 2021:https://fb.watch/8R0YKTMIge/Ricordiamo anche il giorno in cui ci presentammo al Prefetto di Trieste per denunciare l’illegittimità e non plausibilità dello “stato di emergenza”.
