L’emergenza democratica inizia ad essere percepita come priorità. Moltitudini di persone si sono finalmente mobilitate nelle ultime 3 settimane. Il fronte popolare è sempre più eterogeneo, inclusivo, consapevole e determinato. Ad accrescere l’entusiasmo contribuiscono soprattutto i giovani, di età compresa tra i 18 e i 25 anni, che stanno gioiosamente abbassando la media anagrafica delle piazze dissenzienti. La categorizzazione delle rivendicazioni, le strumentalizzazioni politiche e leaderistiche, lo sciacallaggio dei lestofanti e le millanterie degli arrivisti si stanno dissolvendo in conseguenza di un’accresciuta consapevolezza popolare e della relativa volontà di reazione. Alcune eccellenze in ambito giuridico e scientifico continuano a lavorare per scardinare il “palinsesto” programmato: l’assenza dei presupposti scientifici e giuridici, le conflittualità con gli ordinamenti giuridici nazionali e le fonti di Diritto a cui l’Umanità dovrebbe fare riferimento, evidenziano l’illegittimità, l’insensatezza e la criminosità che caratterizzano le politiche adottate da quasi tutti gli Stati del Mondo. Ma questo non è sufficiente! Per liberarci da questa dittatura è indispensabile proseguire nel cammino intrapreso e impedire la conversione in legge del Decreto Legge 105.
Come ho scritto in un mio recente post,

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